La giustizia ingiusta
di Giorgio Nadali
Chi commette un’ingiustizia è sempre più infelice di quello che la subisce – osservava Platone. A quanti italiani basta questa consolazione? Non c’è che l’imbarazzo della scelta. 10 anni di galera per 97 coltellate alla madre e al fratellino. A 320 all’ora in autostrada? Ritiro della patente e una multa. Cosa sarebbe accaduto a questi personaggi se fossero cittadini statunitensi nel loro Paese? Quanti cittadini in Italia sentono invece che la giustizia è troppo spesso ingiustizia? Secondo Die Presse l’Italia ricopre il 151esimo posto nella classifica internazionale sull’efficienza dei sistemi di giustizia del mondo. “Non possiamo andare avanti così. Il sistema giustizia in Italia è peggiore di quello di molti altri paesi africani come l’Angola, il Gabon, la Guinea e il São Tomé” ha detto Vincenzo Carbone, primo presidente della Cassazione. Pene troppo miti nel Bel Paese. Pene non scontate sino in fondo. Un male epocale mai guarito. Giudici che non rispondono penalmente dei loro errori. Giudici che non rispondono alla sete di giustizia dei citttadini. L’unico istituto giuridico veramente equo ed efficiente rimane – dal 1991 – il Giudice di Pace, che è un giudice professionale non togato.
A proposito. Dall’ergastolo alla pena di morte nel primo caso. 10 anni di reclusione nel secondo. Sono le pene negli Stati Uniti per gli stessi crimini. Giustizia, integrità, servizio – c’è scritto sullo stemma dell’United States Marshal (il braccio armato della corte federale americana).
Qui questi valori sono spesso latitanti. Grandi esempi morali dalla giustizia italiana. Che fortuna delinquere in Italia!
Giorgio Nadali