Innanzi tutto è bene distinguere il male da Satana…
Cos’è il male? Direi che è molte cose…
- Assenza di verità e di bene
- Inganno
- Falsità
- Ciò che rende una persona meno uomo / donna
- Difetto
- Ciò che crea sofferenza (fisica, morale, psicologica) a me stesso e/o agli altri
- Errore
- Limiti umani (fisici, handicap, malattia, sofferenza innocente), (morali , errori)
- Ciò che crea illusione
- Ingiustizia
- Ciò che è contro la natura umana e i suoi bisogni chiave che secondo Maslow sono: sopravvivenza, sicurezza, stima, socialità, senso alla vita
- Ciò che è contro la dignità umana
- Mali sociali moderni 1) Relativismo (non c’è una verità sull’uomo) 2) Secolarismo ( i valori spirituali non servono) 3) Laicismo (odio verso la religione)
- Ciò che è contrario alla natura di una cosa
- Ciò che confonde il piacere con la felicità
- Azione di Satana per invidia contro Dio e le sue creature umane e angeliche
- Odio
Dal libro “Un’esorcista racconta” di don G.Amorth:
Anche il demonio è una creatura di Dio. Il ruolo di ogni creatura dipende da una impostazione cristocentrica… Alcuni teologi pensano che solo in virtù del mistero della croce gli angeli siano stati ammessi alla visione beatifica di Dio. Molti Padri scrivono affermazioni interessanti. Ad esempio, leggiamo in S. Atanasio che anche gli angeli debbono la loro salvezza al Sangue di Cristo. Riguardo ai demoni, le affermazioni contenute nei Vangeli sono tante: Cristo con la sua croce ha sconfitto il regno di Satana ed ha instaurato il regno di Dio. Ad esempio, gli indemoniati di Gerasa esclamano: “Che c’è tra noi e te, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?” (Matteo 8,29)
Alla luce della centralità di Cristo si vede il piano di Dio che ha creato buone tutte le cose “per lui e in vista di lui”. E si vede l’opera di Satana, il nemico, il tentatore, l’accusatore, per la cui suggestione è entrato nel creato il male, il dolore, il peccato, la morte. E risulta la restaurazione del piano divino, operata da Cristo col suo sangue. Emerge anche chiara la potenza del demonio: Gesù lo chiama “principe del mondo” (Giovanni 14,30); S. Paolo lo indica come “dio di questo mondo” (2 Cor. 4,4); Giovannni afferma che “tutto il mondo giace sotto il potere del maligno” (1 Giovanni 5,19). Satana era il più splendente degli angeli; è divenuto il peggiore dei demoni e il loro capo. Perché anche i demoni sono vincolati tra loro da una strettissima gerarchia e conservano il grado che avevano quando erano angeli…è una gerarchia di schiavitù, non di amore come esisteva tra gli angeli il cui capo è Michele.
Deve essere ben chiaro che il male, il dolore, la morte, l’inferno (ossia la dannazione eterna nel tormento che non avrà fine) non sono opera di Dio! Un giorno padre Candido stava cacciando via un demonio. Verso la conclusione dell’esorcismo egli si rivolse a quello spirito immondo con ironia: “Vattene da qui; tanto, il Signore te l’ha preparata una bella casa, ben scaldata!” Al che il demonio rispose: ” Tu non sai niente. Non è Lui che ha fatto l’inferno. Siamo stati tutti noi. Lui non ci aveva neppure pensato”.
Dio vuole che tutti si salvino; nessuno è predestinato all’inferno; Gesù è morto per tutti; a tutti vengono date le grazie necessarie alla salvezza.
Sarebbe bello parlare solo di Cristo; ma sarebbe contro ogni suo insegnamento e contro la sua opera. Per cui non arriveremmo mai a capirlo. La Scrittura ci parla del Regno di Dio, ma anche del regno di Satana; ci parla della potenza di Dio e di figli del Diavolo. E’ impossibile comprendere l’opera redentrice di Cristo senza tener conto dell’opera disgregatrice di Satana… Chi toglie Satana, toglie anche il peccato e non capisce più neanche l’operato di Cristo.
Sconfitto da Cristo, Satana combatte contro i suoi seguaci; la lotta contro gli spiriti maligni continua e durerà, come dice il Signore, fino all’ultimo giorno…Prima di regnare con Cristo glorioso, finito l’unico corso della nostra vita terrena (non esiste altra prova!), ocmpariremo tutti davanti al tribunale di Cristo, per riportare ciascuno quello che fece nella sua vita mortale, o di bene o di male; e alla fine del mondo ne usciranno: chi ha operato il bene per la risurrezione di vita; e chi ha operato il male per la risurrezione di condananna.
Ancora un cenno su questa delicata materia…Come è sbagliato negare l’esistenza di Satana, altrettanto è sbagliato, secondo l’opinione più seguita, affermare l’esistenza di altre forze o entità spirituali, ignorate dalla Bibbia e inventate dalgi spiritisti, dai cultori delle scienze esotiche o occulte, dai seguaci della reincarnazione o dai sostenitori delle cosiddette “anime vaganti”. Non esistono spiriti buonial di fuori degli angeli; né esistono spiriti cattivi al di fuori dei demoni. Le anime dei defunti vanno subito o in paradiso o all’inferno o in purgatorio, come è stato definito da due concili (Lione e Firenze).
Contro le ingiustificate paure del demonio, riportiamo una pagina di S. Teresa d’Avila, tratta dalla sua Vita:
“Se questo Signore è così potente, come so e vedo; se i demoni non gli sono che schiavi, come la fede non mi permette di dubitare, che male mi possono fare se io sono la serva di questo Re e Signore? Piuttosto, perché non sentirmi così forte da affrontare l’inferno intero?… Sapete quando i demoni ci fanno spavento? Quando ci angustiamo con le sollecitudini per gli onori, per i piaceri e per le ricchezze del mondo. Allora noi, amando e cercando quello che dovremmo aborrire, mettiamo nelle loro mani le armi con cui potremmo difenderci e li induciamo a combatterci con nostro immenso pregiudizio… Piaccia a Dio che, sorretta dalla grazia, io ritenga riposo ciò che è riposo, onore ciò che è onore, piacere ciò che è piacere, e non il contrario. Allora farei le corna a tutti i demoni, che fuggirebbero spaventati…
1033. Non possiamo essere uniti a Dio se non scegliamo liberamente di amarlo. Ma non possiamo amare Dio se pecchiamo gravemente contro di Lui, contro il nostro prossimo o contro noi stessi…Morire in peccato mortale senza esserne pentiti e senza accogliere l’amore misericordioso di Dio, significa rimanere separati per sempre da lui per una nostra libera scelta. Ed è questo stato di definitiva auto-esclusione dalla comunione con Dio e con i beati che viene designato con la parola “inferno”
1034. Gesù parla ripetutamente della “Geenna”, del “fuoco inestinguibile”, che è riservato a chi sono alla fine della vita rifiuta di credere e di convertirsi. e dove possono perire sia l’anima che il corpo. Gesù annunzia con parole severe che egli “manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno… tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente” (Mt 13, 41-42), e che pronunzierà la condanna: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno!” (Mt 25, 41).
1035. La Chiesa nel suo insegnamento afferma l’esistenza dell’inferno e la sua eternità. Le anime di coloro che muoiono in stato di peccato mortale, dopo la morte discendono immediatamente negli inferi, dove subiscono le pene dell’inferno, il “fuoco eterno”. La pena principale dell’inferno consiste nella separazione eterna da Dio, nel quale soltanto l’uomo può avere la vita e la felicità per le quali è stato creato e alle quali aspira.
1036. Le affermazioni della Sacra Scrittura e gli insegnamenti della Chiesa riguardanti l’inferno sono un appello alla responsabilità con la quale l’uomo deve usare la propria libertà in vista del proprio destino eterno. Costituiscono nello stesso tempo un pressante appello alla conversione: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa, quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla Vita, e quanti pochi sono quelli che la trovano!” (Mt 7, 13-14).
1037. Dio non predestina nessuno ad andare all’inferno; questo è la conseguenza di una avversione volontaria a Dio (un peccato mortale), in cui si persiste sino alla fine. Nella liturgia eucaristica e nelle preghiere quotidinae dei fedeli, la Chiesa implora la misericordia di Dio, il quale non vuole “che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi” (2 Pt 3,9).
CHI HA PAURA DEL DIAVOLO?
Esistono due atteggiamenti sbagliati con cui affrontare la tematica del “male”:
– credere che Satana non esista (e questa è la sua più grande conquista);
– aver paura di lui (pensare che sia più forte di noi, vederlo agire in ogni circostanza).
In realtà basta aprire il Vangelo per confutarli entrambi: si testimoniano numerosi esorcismi compiuti da Gesù, e si possono contare più di cento riferimenti al diavolo (chiamato da Gesù anche “principe di questo mondo”). I discepoli, poi, tornando dalla loro missione erano euforici a tal punto che Gesù dovette intervenire: “Non rallegratevi perché i demòni si sottomettono a voi ma perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”. Dunque tranquilli! Satana esiste, ma non dobbiamo temerlo: temiamo piuttosto il peccato, frutto del nostro deliberato consenso, e causa della perdita della grazia di Dio!
S. Giovanni Crisostomo non esitava a definirlo addirittura “santificatore delle anime”, logicamente non per sua natura, ma in quanto nel combattimento spirituale quotidiano, noi abbiamo l’occasione, con la grazia di Dio, di resistere al male e di radicarci nel bene.
In questa lotta contro gli spiriti del male (Ef. 6,12), siamo grazie a Dio provvisti di potenti armi: abbiamo la preghiera, i sacramenti e l’intercessione degli angeli e dei santi. E come non ricordare l’importantissimo ruolo della nostra Mamma del cielo! La Storia della Salvezza si apre con una profezia di speranza, l’inimicizia tra la Donna e il serpente (Gen. 3,15), e si chiude con una grande profezia di certezza, il combattimento tra la “Donna vestita di Sole” e il “dragone rosso” (Ap. 12,1) di cui ben conosciamo l’esito. Ed è con somma gioia che possiamo annunciare al mondo intero: la vittoria appartiene a Cristo, nostro Sole di Giustizia!
Dal giornale “La Stampa” di Torino, del 27-3-1981 riportiamo l’illuminante pensiero del PAPA: “SATANA ESISTE, HA UN REGNO, UN’AZIONE LOGICA”. Il demonio esiste, ha un suo regno, ha un suo programma che “esige una stretta logica
dell’azione, una logica tale che il regno del male possa reggere: anzi, che possa svilupparsi negli uomini ai quali è indirizzato”. Giovanni Paolo II, che nell’omelia ha citato Newton e Einstein, ha parlato a lungo di Satana, del suo regno contrapposto a quello di Dio: “La lotta tra il regno del male, dello spirito maligno, e il regno di Dio – ha detto – non è cessata, non è finita. E’ entata soltanto in una tappa nuova, anzi nella tappa definitiva. In questa tappa la lotta perdura nelle generazioni sempre nuove della storia umana”. Rivolgendosi poi direttamente ai giovani, il Pontefice ha affermato: “Imparate a pensare, a parlare e ad agire con chiarezza evangelica, chiama epeccato il peccato e non chiamatelo liberazione”. “La Stampa” del 27-3-1981
CORRIERE DELLA SERA – Sabato, 3 Febbraio 1996 – Cronache Italiane
L’esorcista: il satanismo anche colpa della Chiesa (Cattolica)
Luigi Accattoli
ROMA – Se le sette sataniche furoreggiano è anche colpa della Chiesa, che da decenni sottovaluta il fenomeno: l’aveva sostenuto una settimana fa il demonologo monsignor Corrado Balducci e l’afferma ora l’esorcista padre Gabriele Amorth, in un’intervista a «Trentagiorni». E sono due specialisti della materia, con incarichi ufficiali nella Chiesa.
«Non ci sono sacerdoti preparati in tema di culti satanici», aveva detto Balducci: «Pochi si interesano alla demonologia, alla parapsicologia e alla psichiatria». Ed ecco la denuncia del padre Amorth, paolino ed esorcista della diocesi di Roma: «La gerarchia cattolica deve recitare un grosso mea culpa: se si diffondono sempre più pratiche esoteriche e sette sataniche è anche colpa sua. Troppo spesso ha commesso peccati d’omissione nell’insegnamento sul demonio e nel provvedere a fornire rimedi per i fedeli che venivano da lui attaccati».
Il disarmo della Chiesa, secondo Amorth, è quasi totale: tutto «è lasciato alla buona volontà dei vescovi locali», alcuni si rendono conto «del bisogno di avere esorcisti», molte diocesi invece «non ne hanno neppure uno».
Ma il male sarebbe più profondo. Secondo l’esorcista «molti vescovi non credono più nell’ esistenza del demonio» ed è stato «quasi completamente abbandonato l’uso degli esorcismi, ritenendolo un retaggio di “secoli bui”».
Nessuna meraviglia dunque che il satanismo trovi – anche in Italia – un terreno favorevole: «Sempre più numerose sono le persone che praticano lo spiritismo o aderiscono a sette sataniche. E diventata quasi una moda. Talvolta lo fanno con incoscienza, senza sapere a cosa vanno incontro. Ma poi sono costretti a subirne le conseguenze».
Sia Balducci sia Amorth distinguono tra Satana e satanismo. «Non sempre c’è un collegamento», dice Balducci. E Amorth sostiene che «non c’è proporzione tra i casi che hanno bisogno dello psichiatra, il 999,9 per mille e quelli che hanno bisogno dell’esorcista».
LA STAMPA – Sabato, 3 Febbraio 1996 – Cronache Italiane
“La Chiesa dà una mano a Satana”
“E’ stata trascurata la dottrina e molti vescovi non ci credono più”
Il demonologo: troppi errori nell’insegnamento
ALLARME Demonio: lo lancia, dalle pagine del mensile cattolico “Trenta Giorni” il più grande esperto italiano della Chiesa Cattolica, l’esorcista della Diocesi di Roma padre Gabriele Amorth. Con un’accusa bruciante: se Satana sta moltiplicando la sua presenza visibile e tangibile nel nostro Paese, la colpa è anche della Chiesa. “La gerarchia cattolica – tuona padre Amorth – deve recitare un grosso mea culpa : se si diffondono sempre più pratiche esoteriche e sette sataniche, è colpa anche sua. Troppo spesso ha commesso peccati d’omissione nell’insegnamento sul Demonio e nel provvedere a fornire rimedi per i fedeli che venivano da lui attaccati”.
Sempre più persone praticano lo spiritismo, o aderiscono a sette sataniche: “E’ diventata quasi una moda”. Ma poi sono costretti “spesso con terrore a subirne le conseguenze”. E qui si tocca la radice dell’errore commesso dalla Chiesa: “Perché il Demonio – sostiene l’esorcista – non è un’entità impersonale, non è il nome dato dagli psicologi al male astratto che esiste nella società, ma è una persona concreta”. Ne parla il Vangelo, e ne parlano i Padri della Chiesa; ma “purtroppo una cattiva teologia ha diffuso anche all’interno della Chiesa cattolica questa astratta concezione del Demonio che è in aperto contrasto con l’insegnamento del Vangelo, con il magistero, con il sentimento comune del popolo cristiano: anche molti vescovi non credono più nella sua esistenza”. La Chiesa d’altronde “non ha più insegnato correttamente la Dottrina sul Demonio insegnataci dalla Sacra Scrittura, e tramandataci dalla Tradizione. Sì, anche la gerarchia cattolica ha una grossa responsabilità per il diffondersi del fenomeno satanista”.
Gli influssi di natura malefica sono sostanzialmente due: l’infestazione diabolica, e la possessione. L’infestazione si ha quando un demonio “esterno” alla persona l’aggredisce, provocando disturbi fisici o psichici, non curabili dalla medicina. La possessione è rarissima: “Si ha quando all’interno di una persona penetra un demonio, che ogni tanto agisce con le sue membra”. Ma secondo padre Amorth questo è un evento veramente eccezionale: “Non c’è proporzione fra i casi che hanno bisogno dello psichiatra, il 999,9 per mille e quelli che hanno bisogno dell’esorcista. La maggioranza dei casi che curo sono dovuti a infestazione diabolica”.
Ma entrambi questi mali sono in aumento. La prima causa è costituita dalle sedute spiritiche e dall’appartenenza a sette sataniche. “Essendo oggi in esplosione queste vie che espongono a mali malefici e alla stessa possessione – dice padre Amorth – ecco che il Demonio ha buon gioco”. Nelle sedute spiritiche, secondo l’esorcista, “in realtà se interviene qualcuno è il Demonio, perché i defunti sono in paradiso, o in purgatorio o all’inferno”. E questa è una pratica che “anche sacerdoti incoscienti consigliano a genitori che hanno perduto i loro figli”! Il sacerdote cita una statistca: il 36% dei ragazzi in età scolare avrebbe già esperienza di sedute spiritiche. Altre cause del “boom” diabolico sono il peccato grave, e il “maleficio”, cioè un male fatto a qualcun altro per mezzo del Demonio: “Attraverso una legatura, il malocchio, la maledizione, o attraverso i riti della Macumba e del Voodoo. Questi sono i più difficili da combattere”.
[m. tos.]
Mappa del satanismo in Italia
Secondo il sociologo Massimo Introvigne, uno dei maggiori esperti italiani dei culti esoterici, si possono distinguere quattro correnti di satanismo, a ciascuna delle quali si ispirano poi i vari gruppi, anche se poi, nella pratica la distinzione non è mai così netta e spesso riti e motivazioni si mescolano:
1) Satanismo razionalista: Satana è semplicemente il simbolo del Male, di una visione del mondo anticristiana, edonista e immorale;
2) Satanismo occultista: accetta la visione del mondo descritta dalla Bibbia, la stora della Creazione, la cacciata dal Cielo degli Angeli ribelli poi divenuti demoni, però schierandosi “dall’altra parte”, al servizio del diavolo;
3) Satanismo acido: i riti si basano sull’uso di sostanze stupefacenti, orge e abusi psicologici e sessuali. Il culto del diavolo è semplicemente una scusa per eccessi e depravazioni;
4) Luciferismo: è il satanismo di derivazione maniche o gnostica. Lucifero e satana sono oggetto di venerazione all’interno di cosmogonie che ne fanno un aspetto “buono”, o comunque necessario, del sacro.
Ecco di seguito le principali sette attive anche in Italia:
Bambini di Satana: è quella più famosa, per le recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto il suo leader , l’ex guardia giurata Marco Dimitri (la “Bestia 666”, come si autodefinisce). Può contare su circa 60 adepti e ha sede a Bologna. Come impostazione il gruppo si riallaccia alla Chiesa di satana fondata a San Francisco da Anton La Vey nel 1966. I seguaci americani sono stati più volte coinvolti in vicende di abuso di minori e violenze sessuali, ma nella maggior parte dei casi l’adorazione del demonio segue rituali innocui, legati all’occultismo. Recentemente dei seguaci sono entrati in azione anche in Campania, celebrando una messa nera tra gli scavi di Pompei.
Chiese di Satana di Torino: il capoluogo piemontese vanta la comunità di satanisti più attiva d’Italia, 40 mila seguaci secondo il responsabile di una delle sette cittadine, molti di meno secondo le indagini del professor Introvigne, che parla di non più di 5-600 adepti, divisi in due Chiese. Le loro messe nere hanno un rituale meno macabro di quello di altri gruppi: niente orge o abusi sessuali, ma celebrazioni nel corso delle quali viene gridato l’odio a Dio, attraverso la profanazione del Crocifisso e l’uso di amuleti.
Confraternita Luciferiana: con sede a Roma, questa setta guidata dall’occultista Efrem del Gatto segue il culto di Lucifero, ritenuto il “principe perfetto” di gran lunga superiore a Satana. Nei riti si eseguono flagellazioni liberatorie e durante le messe nere si tagliuzzano mani e braccia per offrire sangue al loro signore. Gli adepti sono circa 150.
Cerchio satanico: una setta clandestina, ispirata al pensiero e alle azioni di Charles Manson, con sede a Bassano del Grappa.
Figli di Satana: setta clandestina, attiva in Piemonte, e dedita soprattutto alla profanazione dei cimiteri di campagna.
Ierudole di Ishtar: un misterioso gruppo satanista tutto femminile, di cui si è scoperta traccia a Pescara.
Tempio di Set: è il più importante gruppo satanico americano, fondato nel 1975 da Michael Aquino. La filiale italiana si trova a Napoli, ed è stata accusata di aver organizzato una messa nera nei sotterranei dello Stadio San Paolo.
Anche Satana ha le sue feste:
Un calendario parallelo, con le sue feste, la sua liturgia e i suoi “santi”. Gli adoratori di Satana hanno precisi appuntamenti, durante i quali le varie sette, nonostante le loro differenze, svolgono più o meno gli stessi riti. Ecco le principali scadenze:
31 ottobre: è il Capodanno di Satana, notte di Sabba e di inizio del nuovo anno. In questa occasione si svolgono molte cerimonie di propiziazione, poiche si ritiene che questa sia la notte in cui ogni richiesta verrà esaudita.
21 dicembre: prima notte di Tregenda, durante la quale i riti demoniaci si mescolano con quelli pagani precristiani.
2 febbraio: è la notte di Candelora, con un Sabba dedicato alla consacrazione delle candele e dei lumi che verranno utilizzati nei riti dei mesi successivi. Ma è anche la notte nella quale gli apprendisti stregoni hanno la loro cerimonia di iniziazione.
21 marzo: altra data importante, quella dell’equinozio di primavera, che si festeggia con la seconda notte di Tregenda.
30 aprile: segna l’inizio dell’estate esoterica, con il Sabba dedicato ai riti propiziatori all’accumulo di denaro e al successo.
24 giugno: terza notte di Tregenda, con riti di protezione per gli aderenti alla setta e lancio di anatemi e malefici contro i nemici.
31 luglio: si svolge uno dei Sabba più importanti, con il quale si respingono gli influssi malefici esterni.
29 settembre: quarta e ultima notte di Tregenda, in occasione dell’equinozio di autunno. È l’appuntamento più colto, quelle nel quale si inneggia alla conoscenza demoniaca.
Giorgio Nadali