Perché esistono “uomini pieni di talento, ma privi di successo”?

Di Giorgio Nadali

Il fondatore della catena McDonalds’s – Raymond Albert Kroc – era solito dire: “I due requisiti più importanti per avere grande successo sono: primo, essere nel posto giusto al momento giusto; secondo, fare qualcosa per ottenerlo”. Cosa sta dietro ai grandi risultati? Noi vediamo solo il punto di arrivo. La strada è lunga e difficile. Chi è invidioso non tiene conto del percorso che porta alla vetta. È possibile. Tutti abbiamo 24 ore. Dipende da come le usiamo e quali atteggiamenti abbiamo. Ray vendeva frullatori a 53 anni, nel 1955. Poi colse la sua occasione. Amò la sua intuizione. Agì con tenacia. La sua via cambiò. Oggi la catena McDonald’s alimenta l’1% della popolazione mondiale.
La lezione più importante di business di Ray Kroc è perseveranza e determinazione. Kroc non partì con l’idea di una catena di fast food. Spesso le grandi idee nascono per caso. Colse al volo una delle occasioni che la vita offre a tutti coloro che hanno lo spirito positivo e intrepido per coglierle. Notò che i fratelli Richard e Maurice McDonald’s gli ordinarono sei frullatori per il loro ristorante. Da qui Ray iniziò prima a sognare e poi a mettere in pratica la sua idea di una catena di fast food su scala nazionale. Un’idea osteggiata dai fratelli McDonald’s che non avevano la sua ampiezza di vedute. Errore fatale. Essere “visionari” è essenziale per avere successo. Cercando finanziamenti, alleanze e con la proprietà del terreno dei ristoranti in franchising, dopo solo cinque anni Kroc porta i ristoranti della catena a raggiungere il numero di 200 unità. Un anno dopo Ray rileva le quote dei timorosi fratelli McDonald’s e l’esclusiva del marchio con il loro nome. Kroc ha anche l’umiltà di mantenere il nome McDonald’s, nome più americano e attraente di un ristorante “Kroc”.
Nel film uscito nel 2016 – “The Founder” – dedicato alla sua vita, Ray Kroc dice: “Niente al mondo può sostituire la tenacia. Il talento non può farlo: non c’è niente di più comune di uomini pieni di talento ma privi di successo. Il genio non può farlo: il genio incompreso è quasi proverbiale. L’istruzione non può farlo: il mondo è pieno di derelitti istruiti. La tenacia e la determinazione invece sono onnipotenti.”. Come?

1. Coerenza
Le persone di successo si concentrano sul soddisfare i loro obiettivi, e questo è il motivo per cui essi hanno un programma coerente. Avere una programma preciso aiuta a dare priorità e mantenere i compiti importanti in cima alla vostra lista
2. Fissano obiettivi quotidiani
Le persone di successo sono chiare circa i loro obiettivi e fanno un elenco scritto che li spinge al raggiungimento di questi obiettivi.
3. Alimentano le relazioni giuste
Le persone di successo cercano sostegno e trovano persone che possono connettersi con loro intellettualmente. Trovano le alleanze giuste.
4. Hanno alta intelligenza emotiva
Le persone con intelligenza emotiva sono costantemente alla ricerca di modi per aggiungere valore e contribuire al loro ambiente. Usano la loro consapevolezza emotiva nel pensare e trovare risposte ai problemi. Questa qualità li aiuta a ispirare gli altri ad avere successo.
5. Agiscono
Le persone di successo agiscono. Non risolvi nulla se permetti alla sensazione di sconforto di sopraffarti. Attraverso l’azione puoi ottenere risultati e scoprire un percorso verso i tuoi obiettivi. Ray Kroc diceva: “La fortuna è un dividendo del sudore. Quanto più sudi, più fortuna ottieni”.
6. Dicono a loro stesse frasi motivanti
Quando dici a te stesso frasi come «Oggi sta per essere un grande giorno» o «Io ho successo» incrementi la tua capacità intellettuale e migliori le possibilità di raggiungere i tuoi obiettivi per la giornata.
7. Rimangono in buona salute
Una mente sana e corpo è il primo passo verso il successo. Il tuo corpo è un veicolo per realizzare ciò che desideri. L’attività fisica non solo aiuta a mantenere il corpo fisicamente in buona salute; migliora anche il proprio stato mentale.
8. Meditano
La meditazione consente di concentrarsi e di essere più produttivi. Migliora le relazioni e la creatività.
9. Agiscono sui piccoli miglioramenti verso i loro principali obiettivi
Secondo Henry Ford, «Niente è particolarmente difficile se lo si divide in piccoli passi». Le persone di successo applicano l’effetto domino verso le loro ambizioni facendo piccoli e continui miglioramenti ogni giorno.
10. si svegliano presto
Da Tim Cook, CEO di Apple, a Jeffrey Immelt, CEO di General Electric, svegliarsi presto sembra essere la tradizione delle persone di successo. Quindi, molto può essere fatto all’interno di quelle prime ore del giorno che è molto più difficile da realizzare quando si aggiungono le distrazioni, incontri e rumore ambientale.
11. Passione
Nessuno vuole stare attorno a una persona con un cattivo atteggiamento, soprattutto perché è difficile ottenere risultati positivi con una mentalità negativa. Se stai per valutare qualcuno che collabori con te, cerca i «bicchieri mezzo pieni».
12) Fede
Le tue credenze (ciò che tu credi di te stesso e degli altri) ti portano al tuo potenziale (ciò che sei convinto di poter fare) che si traduce in azioni (ciò che effettivamente fai) che si traducono in risultati (ciò che ottieni in base alla tua azione). E il ciclo ricomincia!
13) Strategia
Il pensiero realistico impone di affrontare la realtà e di definire una strategia per raggiungere un target. Permette di distinguere le decisioni importanti e di quelle necessarie nel corso del normale business. «Finché il pensiero non è collegato con la realtà non c’è alcuna realizzazione intelligente» (James Allen)
14) Chiarezza di valori
Anche se può essere tentata di misurare la sua autostima confrontandosi con la concorrenza, la persona mentalmente forte non cade in preda a tali distrazioni. Si concentra nel vivere secondo i suoi valori e fa del loro meglio, nonostante le circostanze. Alla fine della giornata, non si chiede , «Ho battuto tutti gli altri?» Si chiede invece: «Sono rimasto fedele ai miei valori?»
15) Abilità comunicativa
Essenziale per trasmettere agli altri la passione per la nostra idea
16) Socievolezza
Oggi il successo è spesso un lavoro di squadra. È importante cercare con pazienza e poi stringere le alleanze giuste per raggiungere il nostro obiettivo

Ecco perché esistono “uomini pieni di talento, ma privi di successo”

1) La paura di correre dei rischi
Molte occasioni vengono perse a causa dell’indecisione. Il rischio non è azzardo. L’azzardo è alla cieca. Il rischio è basato sulla conoscenza e sulla lungimiranza.
2) Mancanza di costanza
Il successo è costanza + resistenza. Molti falliscono solo perché si arrendono. Occorre essere costanti in ciò che va fatto e resistere ciò che non va fatto.
3) Vogliono risultati immediati
Questo significa pensare solo al presente, senza conseguenze. Visione limitata non degna di grandi obiettivi.
4) Danno poco spazio a se stessi
Chi non si rispetta o si svaluta non può diventare un leader
5) Cercano scorciatoie
Non esistono soluzioni rapide!
7) Sono avidi
Il guadagno è importante ma non è l’obiettivo primario: Soddisfare il Cliente e generare in lui il desiderio del prodotto. Ray Kroc diceva: “Se lavori solo per i soldi non ne farai mai, ma se ti piace il tuo lavoro e sei disposto a mettere sempre il cliente al primo posto, allora avrai successo”.
8) Mancano di convinzione
E’ necessaria la convinzione per prendere posizione. Inoltre occorre essere a favore e non contro qualcosa.
9) Resistono al cambiamento
Ogni progresso è cambiamento!
10) Rifiuto di organizzarsi
“Tutti hanno la volontà di vincere, ma ben pochi hanno la volontà di prepararsi a vincere” (Vince Lombardi)
11) Razionalizzare
11) Con tutte le convinzioni limitanti possibili e immaginabili del dialogo interiore, come ad esempio: “Sono troppo vecchio, giovane, inesperto, sfortunato, squattrinato…” e i “Non ho” conoscenze, fortuna, preparazione, istruzione, carisma…
12) Non imparare dagli errori passati
Il fallimento non è definitivo . Accresce l’esperienza!
13) Paura
La paura del fallimento è spesso peggiore del fallimento stesso.
P aura
A pparenza
U topica
R itenuta
A utentica

14) Incapacità di usare il proprio talento
E’ essenziale mettere a frutto e migliorare le proprie capacità, ad esempio con uno studio costante. Le persone di successo leggono molto e frequentano corsi.
15) Mancanza di disciplina
Scegli tra la disciplina e il rimpianto… Quale fa più male? Disciplina significa: focus (concentrazione), niente distrazione, sacrificio, coerenza.
16) Dare poco spazio a se stessi
Chi non si rispetta o si svaluta non può diventare un leader
17) Mancanza di curiosità
La persona di successo vuole imparare sempre cose nuove! Il presidente Donald Trump ha detto: “Posso aver già raggiunto il successo, ma imparo qualcosa ogni giorno!”
18) Mancanza di pensiero positivo
Questa persona attribuisce il successo alla fortuna, quindi al caso. Non conosce le sua abilità.
19) Mancanza di obiettivi
Per avere successo è necessario un forte desiderio di riuscire unito a chiari obiettivi bene definiti.
20) Mancanza di coraggio
Il carattere senza coraggio e integrità è privo di efficacia. Il coraggio senza carattere è oppressione.

Chiediti:
* Come posso applicare la lezione di Ray Kroc alla mia vita e alla mia attività?
* Cosa sarebbe successo se Ray Kroc avesse detto a se stesso “Sono solo un povero venditore di frullatori?”

 


Business & cultura islamica. Si fa presto a dire EMEA

di Giorgio Nadali

Se hai pensato che fare affari con i Paesi islamici non ti riguarda o che sia la stessa cosa che trattare con Paesi Occidentali, ripensaci…

L’Asia rappresenta ormai il più grande sbocco degli scambi globali. Alla crescita della popolazione corrisponderà anche un ampliamento della fetta di classe media benestante (con reddito superiore ai 35.000 dollari a prezzi costanti) a cui potrà rivolgersi la vendita di prodotti del Made in Italy.

Tra le religioni mondiali l’Islam cresce ogni anno del 235%, contro il 47% del Cristianesimo, il 117% dell’Induismo e il 63% del Buddhismo.

Il business verso i Paesi islamici nel 2012 valeva 1,6 trilioni di dollari. Nel 2018 il valore è cresciuto a 2,47 trilioni di dollari. Secondo una ricerca elaborata dall’agenzia di consulenze Thomson Reuters, nel 2014 il valore della moda islamica era di 230 miliardi di dollari, l’11% del mercato globale dell’abbigliamento, poi cresciuto a 484 miliardi nel 2020 (13% di quota di mercato).

L’islam è la seconda religione più diffusa al mondo con 1,5 miliardi di fedeli, che corrispondono al 25% dell’intera popolazione mondiale. Il 20% della popolazione mondiale fa riferimento alla religione islamica, alimentando un mercato da 2.300 miliardi di dollari.

Nel 2030 i musulmani aumenteranno del 35% con una conseguente crescita del mercato islamico, che aprirà le porte a diverse opportunità di business anche per i brand occidentali. In Europa sono presenti circa 44 milioni di fedeli islamici. In Italia sono 1,6 milioni.

I consumatori islamici devono sempre condurre uno stile di vita shari’a compliant, cioè nel rispetto della legge coranica.

I Paesi con il più alto numero di consumatori musulmani con un elevato potenziale di spesa oggi sono la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti, l’Indonesia, l’Iran, l’Arabia Saudita e la Nigeria, cui si debbono aggiungere i milioni di consumatori di fede islamica ormai stabilmente residenti sul territorio europeo ed in particolare in Francia, Germania e Regno Unito – oltre che in Italia.

L’Italia è il secondo partner commerciale degli Emirati Arabi Uniti in Europa e vi è un notevole potenziale per sviluppare scambi bilaterali e legami commerciali tra i due paesi. “I partenariati esistenti hanno permesso la crescita economica e l’innovazione per le imprese, creando sinergie per ulteriori sviluppi”, dice il ministro dell’economia Sultan bin Saeed Al Mansouri.

Nel 2017 l’export italiano era di 5,3 miliardi di euro, l’import italiano 1 miliardo di euro. Diciottesimo mercato per destinazione. Il potenziale di incremento per il 2021 è di 1,6 miliardi di euro.

Mercato ricco, mi ci ficco! Alt!

Il comportamento del consumatore musulmano è fortemente influenzato dai dettami del proprio credo, per questo motivo le aziende che decidono di espandere il proprio business in questi paesi devono necessariamente analizzare e comprendere la loro storia e tradizione.

Solo il consumatore islamico è influenzato fortemente dal suo credo? Eh, no! Vale anche per l’uomo di affari. La cultura islamica non fa facilmente differenze tra laico e religioso. Tra “Din wa Dunya”, cioè “religione e società”.

Va da sé che se vuoi fare affari proficui in Paesi islamici devi conoscere la cultura islamica.

Non considerarla vuol dire esporsi a gaffes e figuracce, nella migliore delle ipotesi. Oppure alla perdita di affari milionari nella peggiore.

Qualche esempio? La più recente gaffe è quella del padiglione dell’Italia a Expo 2020 di Dubai (e stiamo parlando di un Paese islamico – gli Emirati Arabi Uniti – molto tollerante e aperto verso l’Occidente). Ma anche in quel Paese la copia del David di Michelangelo nel Padiglione Italia ha dovuto essere censurata per via dell’esposizione degli attributi virili del David. Inutile scandalizzarsi come ha fatto Vittorio Sgarbi parlando di “un’umiliazione inaudita, inaccettabile, intollerabile. Lo Stato italiano umiliato e l’arte italiana mortificata. Un vero e proprio schifo”.

Per evitare quello “schifo” bastava un minimo di conoscenza della cultura islamica, che evidentemente il mondo degli affari non conosce e pensa di potere bypassare con arroganza.  Beata ignoranza e qui sì, umiliazione per chi non la conosce.  Se vai in casa d’altri rispetti quella cultura o eviti di fare affari, anche perché nel mondo islamico si fanno affari solo dopo aver stabilito una fiducia particolare. Sì, puoi sperare che quel businessman se ne infischi della sua religione, ma questo è decisamente più improbabile in Medio Oriente rispetto all’Occidente.

Dunque, errori madornali. Come quello della Tesco di Liverpool Street a Londra che durante il Ramadan del 2015 ha messo nei suoi punti vendita un espositore con patatine Smokey Bacon Flavor al gusto di bacon affumicato (prodotto proibito nell’Islam) con il messaggio “Ramadan Mubarak”, cioè “Buon Ramadan”. Se ciò non bastasse il negozio non è lontano dalla Moschea East London di Whitechapel, uno dei più grandi luoghi di culto musulmani in Europa.

Food Basics è un negozio di alimentari che gestisce oltre 115 negozi in tutta la provincia dell’Ontario in Canada. Per raggiungere le comunità etniche, il negozio ha promosso un’offerta in uno dei suoi volantini stampati con l’idea di celebrare il Baisakhi (una festa religiosa sikh). Il loro grande errore? Promuovere il pollo Halal, un prodotto musulmano.

Per il 40° anniversario degli Emirati Arabi Uniti, la Puma ha deciso di mostrare solidarietà alla nazione e rilasciare un paio di scarpe da ginnastica in edizione limitata con i colori della bandiera degli Emirati Arabi Uniti. Non sapevano che mostrare la pianta del piede è un enorme insulto nei paesi arabi, e avvolgerci la bandiera è ancora peggio. Emirati tolleranti e moderni sì, ma a tutto c’è un limite (se lo si conosce). Ovviamente prodotto ritirato e moltissimo denaro perso.

L’adattamento delle lingue in regioni come il Medio Oriente richiede ancora più attenzione poiché anche la scrittura deve essere presa in considerazione. Un semplice punto o linea fuori posto può cambiare un intero significato. Mac Donald’s ne è caduta vittima dopo aver adattato il loro slogan “I’m loving it” in arabo moderno standard, che in dialetto egiziano suona come “I’m a bitch“.

E si potrebbe continuare…

Le suole sono considerate sporche e non dovrebbero mai essere viste da un’altra persona. Esporre la pianta dei piedi o delle scarpe è molto più offensivo che usare la mano sinistra in modo improprio (altra regola sociale), laddove quest’ultima sarebbe considerata più una perdita di buone maniere. I professionisti occidentali non dovrebbero sedere con le gambe incrociate al ginocchio, poiché la pianta del piede sarà inevitabilmente vista da qualcun altro nella stanza…

I professionisti occidentali di entrambi i sessi noteranno che parecchie persone in Medio Oriente sembrano fissarle. Culturalmente, ci sono regole abbastanza diverse su ciò che è considerato cortese e ciò che potrebbe essere rude tra il Medio Oriente e l’Occidente. È probabile che gli uomini del Medio Oriente tengano il contatto visivo con un altro uomo più direttamente e più a lungo di quanto spesso sia comodo per molti uomini occidentali. Questo può sembrare invasivo. Non reagire negativamente, in quanto ciò sarà interpretato come un insulto.

Vi sono molti altri tabù e regole. Magari il tuo partner commerciale islamico non te lo farà pesare, ma più o meno inconsciamente questo si rifletterà negativamente sul vostro rapporto di affari.

Insomma, tralasciare la cultura quando il tuo business si sposta verso il Medio Oriente, L’Africa o l’Estremo Oriente, può costarti molto caro.

Un semplice workshop su business nei Paesi di cultura islamica ti eviterà figuracce o perdite economiche decisamente più alte del costo di questo piccolo investimento in cultura d’affari.

www.giorgionadali.com/workshops


PBM (PERSONAL BRAND MAGAZINE)® Giorgio Nadali per la tua azienda rottama il tuo vecchio ufficio stampa

Di Giorgio Nadali

Vuoi fare decisamente la differenza. Il mercato è competitivo. Hai già perso tempo, denaro e clienti. Esatto?

Sì, è proprio così! E’ giunta l’ora di rottamare il tuo vecchio Ufficio Stampa esterno (che non si dedica solo a te),

PERCHE’?

Perché anche la comunicazione si evolve e se non ti evolvi resti indietro. L’evoluzione si chiama BRAND MAGAZINE.

SCOMMETTIAMO?

Perché il tuo nuovo strepitoso magazine aziendale – “Brand Magazine” – è il fiore all’occhiello della strategia innovativa di comunicazione aziendale. Brand molto noti e aziende meno conosciute ottengono un impatto più prestigioso con una rivista dedicata. Interviste, prodotti, strategie, nuove acquisizioni, eventi, consigli ai Clienti, tutto ha un immagine più diretta, come ad esempio un filo diretto con il Top Management, che può dialogare attraverso il brand magazine. Kevin Lane Keller definisce il Brand come una “aggregazione, intorno a specifici segni di riconoscimento, di un definito complesso di valori imprenditoriali, di associazioni cognitive, di aspettative e di emozioni”. Le parole fanno la differenza! Leggi qui cosa succede a usare parole giuste e sbagliate nel business, nel mio articolo per Forbes.

Sì, emozioni. Dale Carnegie scrive: “Quando trattiamo con la gente, ricordiamo che non stiamo trattando con creature dotate di logica stiamo trattando con creature dotate di emozioni”.

Un Brand magazine aziendale genera profonde emozioni persuasive e attraenti per il Brand e colloca l’azienda al top della conoscenza e fidelizzazione da parte dei Clienti dando più prestigio alla immagine dell’azienda, avvicinandola al pubblico diretto e duraturo.

Perché il Brand Magazine è a un livello molto più alto di un semplice ufficio stampa (che non si avvale di giornalisti per potere funzionare) e ha due importanti obiettivi:

Il primo è raggiungere e attenzionare importanti Testate giornalistiche.

Il secondo è quello di suscitare interesse per la tematica dell’Azienda.

Avere un magazine aziendale (come Testata giornalistica dedicata e registrata) è porsi a un livello di prestigio nettamente superiore ed esclusivo che poche aziende hanno (per ora…)

Perchè il Brand Magazine è una vera e propria Testata giornalistica online dedicata esclusivamente all’Azienda con:

  • Servizi giornalistici, articoli, interviste a esperti del settore (che possono anche evidenziare la qualità del Brand)
  • Quiz sulla tematica dell’Azienda
  • Presentazione di prodotti
  • News e novità dell’Azienda
  • Video e foto di fiere e convegni
  • Risultati economici e partnership
  • Inchieste sulla tematica dell’Azienda
  • Sondaggi di opinione
  • TG (TeleGiornale) dell’Azienda a frequenza settimanale
  • Interviste al Management
  • Confronto di prodotti e degli altri players
  • Giochi online per il pubblico e potenziali clienti
  • Registrazione degli utenti che lo vorranno, per ottenere eventuali sconti o altri benefici esclusivi.
  • Raggiungimento di mercati esteri (con parti tradotte)
  • Articoli di esperti del settore che evidenzieranno e stimoleranno di acquistare i prodotti/servizi.
  • Aggiornamento costante e veloce 24/7
  • Nessuna attesa di pubblicazioni
  • Serbatoio costante online di news per la Stampa
  • Vantaggio sostanziale sui competitors che usano ancora una comunicazione tradizionale e superata
  • Personalizzazione totale
  • Enorme diffusione online
  • Testi in ottica SEO e comunicazione persuasiva
  • Creativo, Innovativo, Efficiente

NON è un blog (il blog non ha la dignità di Testata giornalistica e presenta solo articoletti. Chiunque può aprire un blog)

NON è sito aziendale (un sito aziendale è solo una vetrina che si limita a presentare prodotti/servizi dell’Azienda). Il sito aziendale è visitato da chi è GIA’ interessato all’Azienda, spesso da chi GIA’ la conosce o è interessato alla tematica dell’Azienda…

NON è pubblicità, la quale per essere efficace ha costi astronomici e non è continuativa.

Il Brand Magazine ha il prestigio di una vera Testata giornalistica registrata di proprietà dell’Azienda, con un Direttore responsabile iscritto all’Ordine dei Giornalisti.

L’investimento per il Brand Magazine (online per PMI o cartaceo per grandi Aziende) rende superfluo il tuo vecchio Ufficio Stampa che non è composto né da specialisti della comunicazione, né da giornalisti, e ti dà una resa decisamente superiore come immagine e risultati. Inoltre ti costa molto meno di quanto pensi.

L’impatto emozionale di una rivista dedicata esclusivamente all’Azienda è enorme e si avvicina a quello di influencer molto noti, ai quali le Aziende si stanno affidando sempre di più per la comunicazione aziendale al passo con i tempi. Avere una propria rivista è immagine e oggi l’immagine è essenziale per il successo, per chi ce l’ha, per chi vuole incrementarlo e mantenerlo.

Chi non è al passo con i tempi è destinato a scomparire dal mercato, come Blockbuster. La comunicazione oggi viaggia molto più veloce della tradizione. Non fare il dinosauro. Cambia! Parliamone.

Come disse il Maestro Yoda di Guerre Stellari… “Fare o non fare. Non c’è provare”. L’imprenditore, uomo di azione, fa.

Entro il 31/12/2021 possiamo ancora realizzare altri 3 Brand Magazine online… Quindi chi primo arriva…

Guarda un esempio di Brand Magazine cartaceo: Brand Magazine Tonino Lamborghini

CONTATTI


Brand Magazine online. La nuova frontiera del prestigio dell’Azienda

di Giorgio Nadali

Vuoi fare decisamente la differenza. Il mercato è competitivo. Hai già perso tempo, denaro e clienti. Esatto?

Sì, è proprio così! E’ giunta l’ora di rottamare il tuo vecchio Ufficio Stampa esterno (che non si dedica solo a te),

PERCHE’?

Perché anche la comunicazione si evolve e se non ti evolvi resti indietro. L’evoluzione si chiama BRAND MAGAZINE.

Perché il tuo nuovo strepitoso magazine aziendale – “Brand Magazine” – è il fiore all’occhiello della strategia innovativa di comunicazione aziendale. Brand molto noti e aziende meno conosciute ottengono un impatto più prestigioso con una rivista dedicata. Interviste, prodotti, strategie, nuove acquisizioni, eventi, consigli ai Clienti, tutto ha un immagine più diretta, come ad esempio un filo diretto con il Top Management, che può dialogare attraverso il brand magazine. Kevin Lane Keller definisce il Brand come una “aggregazione, intorno a specifici segni di riconoscimento, di un definito complesso di valori imprenditoriali, di associazioni cognitive, di aspettative e di emozioni”. Le parole fanno la differenza! Leggi qui cosa succede a usare parole giuste e sbagliate nel business, nel mio articolo per Forbes.

Sì, emozioni. Dale Carnegie scrive: “Quando trattiamo con la gente, ricordiamo che non stiamo trattando con creature dotate di logica stiamo trattando con creature dotate di emozioni”.

Palla, Tondo, Cavo, Lan, Collegato, On Line, Pubblicità

Un Brand magazine aziendale genera profonde emozioni persuasive e attraenti per il Brand e colloca l’azienda al top della conoscenza e fidelizzazione da parte dei Clienti dando più prestigio alla immagine dell’azienda, avvicinandola al pubblico diretto e duraturo.

Perché il Brand Magazine è a un livello molto più alto di un semplice ufficio stampa (che non si avvale di giornalisti per potere funzionare) e ha due importanti obiettivi:

Il primo è raggiungere e attenzionare importanti Testate giornalistiche.

Il secondo è quello di suscitare interesse per la tematica dell’Azienda.

Avere un magazine aziendale (come Testata giornalistica dedicata e registrata) è porsi a un livello di prestigio nettamente superiore ed esclusivo che poche aziende hanno (per ora…)

Perchè il Brand Magazine è una vera e propria Testata giornalistica online dedicata esclusivamente all’Azienda con:

  • Servizi giornalistici, articoli, interviste a esperti del settore (che possono anche evidenziare la qualità del Brand)
  • Quiz sulla tematica dell’Azienda
  • Presentazione di prodotti
  • News e novità dell’Azienda
  • Video e foto di fiere e convegni
  • Risultati economici e partnership
  • Inchieste sulla tematica dell’Azienda
  • Sondaggi di opinione
  • TG (TeleGiornale) dell’Azienda a frequenza settimanale
  • Interviste al Management
  • Confronto di prodotti e degli altri players
  • Giochi online per il pubblico e potenziali clienti
  • Registrazione degli utenti che lo vorranno, per ottenere eventuali sconti o altri benefici esclusivi.
  • Raggiungimento di mercati esteri (con parti tradotte)
  • Articoli di esperti del settore che evidenzieranno e stimoleranno di acquistare i prodotti/servizi.
  • Aggiornamento costante e veloce 24/7
  • Nessuna attesa di pubblicazioni
  • Serbatoio costante online di news per la Stampa
  • Vantaggio sostanziale sui competitors che usano ancora una comunicazione tradizionale e superata
  • Personalizzazione totale
  • Enorme diffusione online
  • Testi in ottica SEO e comunicazione persuasiva
  • Creativo, Innovativo, Efficiente

Il tutto per generare attenzione e interesse verso l’Azienda da parte della Stampa e del grande pubblico.

NON è un blog (il blog non ha la dignità di Testata giornalistica e presenta solo articoletti. Chiunque può aprire un blog)

NON è sito aziendale (un sito aziendale è solo una vetrina che si limita a presentare prodotti/servizi dell’Azienda). Il sito aziendale è visitato da chi è GIA’ interessato all’Azienda, spesso da chi GIA’ la conosce o è interessato alla tematica dell’Azienda…

NON è pubblicità, la quale per essere efficace ha costi astronomici e non è continuativa.

Il Brand Magazine ha il prestigio di una vera Testata giornalistica registrata di proprietà dell’Azienda, con un Direttore responsabile iscritto all’Ordine dei Giornalisti.

Se l’Azienda è di grandi dimensioni e molto nota, l’effetto sarà di un incremento del suo prestigio. Infatti un Brand Magazine è la nota distintiva di un grande successo raggiunto e consolidato, ma che desidera dialogare in modo più diretto e “caldo” con i Clienti e potenziali nuovi investitori.

Se l’Azienda è di piccole / medie dimensioni l’effetto sarà di un incremento della visibilità e di una percezione aumentata di importanza sul mercato competitivo.

L’investimento per il Brand Magazine (online per PMI o cartaceo per grandi Aziende) rende superfluo il tuo vecchio Ufficio Stampa che non è composto né da specialisti della comunicazione, né da giornalisti, e ti dà una resa decisamente superiore come immagine e risultati. Inoltre ti costa molto meno di quanto pensi.

L’impatto emozionale di una rivista dedicata esclusivamente all’Azienda è enorme e si avvicina a quello di influencer molto noti, ai quali le Aziende si stanno affidando sempre di più per la comunicazione aziendale al passo con i tempi. Avere una propria rivista è immagine e oggi l’immagine è essenziale per il successo, per chi ce l’ha, per chi vuole incrementarlo e mantenerlo.

Chi non è al passo con i tempi è destinato a scomparire dal mercato, come Blockbuster. La comunicazione oggi viaggia molto più veloce della tradizione. Non fare il dinosauro. Cambia! Parliamone.

Come disse il Maestro Yoda di Guerre Stellari… “Fare o non fare. Non c’è provare”. L’imprenditore, uomo di azione, fa.

Entro il 31/12/2021 possiamo ancora realizzare altri 4 Brand Magazine online e 1 cartaceo… Quindi chi primo arriva…

Guarda un esempio di Brand Magazine cartaceo: Brand Magazine Tonino Lamborghini

CONTATTI


Sergio Borra, CEO di Dale Carnegie: “Ritengo che il successo sia la progressiva realizzazione di un valido ideale”

VERSIONE INTEGRALE dell’intervista di Giorgio Nadali a Sergio Borra, CEO di Dale Carnegie Italia, pubblicata da Fortune Italia il 23 Dicembre 2019

Sergio Borra, CEO di Dale Carnegie: “ritengo che il successo sia la progressiva realizzazione di un valido ideale”

 di Giorgio Nadali

Dale Carnegie Training è dal 1912 il punto di riferimento nel mondo della formazione aziendale, manageriale e comportamentale. I loro esperti affiancano le aziende nel raggiungimento dei loro obiettivi, valorizzando e contribuendo al miglioramento delle performance e al successo di chi vi lavora. Dale Carnegie Italia è parte integrante di Dale Carnegie Training, una realtà globale con sede a New York ed uffici dislocati in più di 90 paesi. Attraverso un know-how unico, risultato di oltre 100 anni di esperienza, supporta le aziende offrendo percorsi formativi mirati e dedicati al miglioramento delle performance, che coniugano l’approccio di Dale Carnegie e le peculiarità sociali e culturali del territorio in cui opera. Le aree di formazione sono 6: Team Building e Engagement, Sviluppo della Leadership, Vendita e Negoziazione,  Customer Service, Comunicazione e Public Speaking, Innovazione e Cambiamento.

Sergio Borra, CEO è intervenuto all’Executive Summit organizzato da Business International a Milano, il 4 dicembre scorso. 

 Quanto conta la formazione oggi e quanto dovrebbe investirvi un’azienda?

Oggi viviamo in un mondo in cui i mercati, la tecnologia, le aziende cambiano talmente in fretta che se non si è in grado di anticipare le esigenze dei clienti, significa che si è in ritardo rispetto ai competitor. In questo caso la formazione ha il ruolo di fornire un assetto mentale, orientato non solo al semplice raggiungimento del risultato, ma alla consapevolezza che non si può rimanere impermeabili al cambiamento e che i grandi risultati spesso avvengono quando usciamo dalla nostra zona di comfort. Il training aziendale dovrebbe essere un percorso che permette alle persone di sviluppare l’abitudine ad affrontare nuove sfide e fornire gli strumenti per superarle.

Ancora oggi vediamo dirigenti e imprenditori che si concentrano sui costi della formazione e non si preoccupano di valutare qual è la loro perdita economica nel non farla. Troppe volte sentiamo dire “Abbiamo sempre fatto così, non vogliamo cambiare”. Quando si mantiene un’eccessiva prudenza nell’affrontare una trasformazione spesso si pensa di ottenere stabilità e, invece, ci si ritrova arretrati rispetto a chi ha cavalcato l’onda e ha lavorato sul garantire alle proprie persone quelle capacità che permetteranno il successo dell’intera organizzazione.

Perché affidarsi alla formazione di Dale Carnegie?

I nostri clienti non ci scelgono solo per le competenze che abbiamo, ma per l’impatto pratico e concreto che abbiamo sul loro business; non solo per la nostra capacità di erogare corsi, ma di progettare percorsi unici e estremamente personalizzati.
Operiamo nel settore della formazione manageriale e aziendale e ci siamo costantemente aggiornati e perfezionati in oltre 100 anni di storia, rimanendo saldamente un punto di riferimento sinonimo di eccellenza nell’ambito del business training. Siamo presenti in oltre 80 paesi, eroghiamo corsi in 35 lingue e abbiamo oltre 3.000 trainer che ogni giorno supportano manager e professionisti in tutto il mondo nell’attingere alle parti migliori di loro stessi. Il nostro metodo e la nostra esperienza trasversale sui mercati e sulle diverse dimensioni aziendali ci permette di essere efficaci sia per le piccole e medie imprese, sia per le multinazionali. La nostra formazione è nota per innescare un cambiamento immediato e duraturo negli atteggiamenti e nei comportamenti e alimentare il coinvolgimento razionale ed emotivo dei collaboratori in aziende di ogni dimensione.

Ad oggi oltre 10 milioni di persone e circa 25.000 aziende si affidano regolarmente a noi per liberare il proprio potenziale, ottenendo risultati tangibili e miglioramenti permanenti.

Abbiamo caratteristiche uniche che fanno la differenza, in tutto il mondo.

In cosa consiste secondo Lei una Leadership di successo? 

Una leadership di successo è far crescere un’azienda senza dimenticare il lato umano del business.

In tutti questi anni ho avuto l’opportunità di collaborare con imprenditori, professionisti, manager, leader, sportivi e venditori straordinari. Una delle cose che ho scoperto, è che la loro capacità di avere un impatto sulle persone è determinata da come interagiscono con se stessi e con gli altri.
Un leader di successo è colui che sa stimolare e favorire l’engagement razionale ed emotivo dei suoi collaboratori, attraverso l’ascolto empatico, soprattutto dei segnali deboli e dei non detti, e gli apprezzamenti onesti e sinceri sulle attività svolte. È una persona che sa ammettere i propri errori apertamente e veicola una cultura della responsabilità e della sicurezza psicologica all’interno dell’organizzazione. Il dato più ricorrente nelle nostre ricerche è che un’azienda ha successo se all’interno c’è fiducia nel top management e questo è frutto della coerenza delle parole e delle azioni dei leader a tutti i livelli dell’organizzazione.

Quali di queste frasi di Dale Carnegie preferisce e perché?

  1. a)  Il successo è avere ciò che desideri. La felicità è apprezzare ciò che ottieni
  2.   b) Potete farvi più amici in due mesi mostrando interesse per gli altri di quanti vi riesca di farne in due anni tentando di indurre gli altri ad interessarsi a voi.
  3. c)  Se non crei i presupposti per diventare la persona che vuoi essere, finisci automaticamente per diventare la persona che non vuoi essere

Scelgo la C perché credo moltissimo nel vivere una “intentional life”, nel prendere il controllo della propria vita e delle proprie scelte. Credo molto anche nel valore dell’assumersi la responsabilità delle proprie azioni, di ciò che facciamo verso noi stessi e nel rapporto con gli altri. Vivere una vita intenzionale implica disciplina e impegno, non ci permette di accontentarci di quello che abbiamo.

Cosa sono il metodo CDBS e il processo iMap di Dale Carnegie e perchè sono utili alle risorse umane?

Il processo iMap è un sistema di analisi e progettazione in 5 fasi che ci permette di disegnare in modo preciso e netto un percorso trasformazionale per le persone e le organizzazioni e consente agli HR manager di monitorare ogni singolo aspetto, co-creando valore e garantendo ai collaboratori un’esperienza unica.

Quando entriamo in un’azienda la prima cosa che ci interessa definire è il suo intento strategico (Intent), la sua vision e gli ostacoli al suo raggiungimento. Poi analizziamo la situazione attuale, ossia dove si trova l’azienda oggi, per poter disegnare e condurre il percorso migliore verso i suoi obiettivi (Inquire).

Il passaggio successivo è quello di coinvolgere le persone dell’organizzazione (Involve), a tutti i livelli, attraverso assessment, questionari e strumenti di analisi, per trasmettere il vantaggio della loro partecipazione al progetto, in modo che non abbiano la sensazione che quell’iniziativa sia un’imposizione del management. Grazie a un approccio modulare, il Competency Based Development System (CBDS), possiamo creare un’ampia personalizzazione dei contenuti e micro-progettarli in modo che siano perfettamente coerenti e calzanti per quel contesto aziendale. Le nostre soluzioni sono estremamente concrete e consentono di portare il cambiamento e l’innovazione (Innovate) rispetto alla situazione attuale. Per fare questo, mappiamo 24 competenze nell’area delle soft skill e verifichiamo quali lacune devono essere colmate, indagando quali atteggiamenti dei collaboratori supportano o minano il cambiamento. Nell’ultima fase (Impact) stimoliamo e incoraggiamo l’applicazione nel business di quanto appreso durante la formazione d’aula e andiamo a misurare insieme ai nostri clienti i KPI concordati per verificare l’effettivo ritorno su quell’investimento.

Oggi il mercato della formazione è inflazionato. Molti propongono corsi e coaching. Come orientarsi?

Una battuta ricorrente tra gli addetti ai lavori era “ogni 6 minuti nasce un nuovo formatore”. Effettivamente negli ultimi 10 anni, il numero di coach, trainer e scuole di formazione è sensibilmente aumentato. Questo fenomeno ha generato un mercato caotico e frammentato, motivo per cui la selezione e la scelta di un professionista della formazione non può e non deve essere superficiale. Un buon metodo di orientamento prevede 2 fasi: un’indagine interna e una esterna. La prima deve cominciare con alcune importanti domande che dobbiamo rivolgere a noi stessi e alla nostra organizzazione: “quale obiettivo vogliamo raggiungere?” “che tipo di capacità abbiamo esigenza di sviluppare e perché?”. Solo dopo aver chiarito in modo inequivocabile dove si vuole arrivare, possiamo procedere con un’indagine dei fornitori. Caratteristiche che fanno la differenza sono la storia, perché ci permette di capire se c’è solidità ed esperienza sviluppata nel tempo, e ancor di più la reputazione sul mercato. Una volta indagato questo, andiamo più a fondo, preferendo un’ampia varietà di percorsi formativi con una specializzazione precisa, evitando la tuttologia. Insieme alla varietà, si valuta il profilo dei docenti, prestando particolare attenzione alle loro capacità e alla loro esperienza concreta sull’argomento. Per fare un esempio: se acquisto un corso di leadership devo essere certo che il docente abbia esperienza sul campo, che abbia guidato con successo dei team in passato, perché solo così può capire le mie sfide e allenarmi su ciò che serve.
Altri elementi da esaminare nella scelta sono: i casi di successo e le testimonianze concrete di raggiungimento dei risultati da parte dei partecipanti, come viene monitorata la qualità del training e come vengono mantenuti gli standard nel tempo.
Per ultimo, un forte tratto distintivo di qualità per una società di formazione consiste nel fare continua ricerca, nell’aggiornare o verificare periodicamente la validità dei programmi in base all’attualità del mercato.

La psicologia ufficiale è scettica verso La PNL (programmazione neuro linguistica) e la formazione non accademica. Cosa risponde?

La formazione Dale Carnegie non è PNL. Il primo corso che ha tenuto il nostro fondatore è stato nel 1912, ben prima di molti approcci psicologici sull’apprendimento. Dale Carnegie ha vissuto per 25 anni in un “laboratorio di relazioni umane”, come lui definitiva i suoi corsi, e ha avuto modo di osservare e creare una metodologia su base empirica, anche prima della formazione accademica. La cosa straordinaria è che il nostro impianto metodologico è stato analizzato alla luce di quanto elaborato sinora dal mondo accademico, ed è emerso che ogni aspetto è sovrapponibile alle teorie contemporanee sull’apprendimento degli adulti e convalidato da una serie di teorie di sviluppo universalmente accettate. Quindi potremmo dire che Dale Carnegie è stato un vero e proprio precursore e pioniere di questi approcci.
Inoltre, proprio perché il miglioramento continuo è nel nostro DNA aziendale, non ci siamo accontentati di applicare pedissequamente il metodo per oltre 100 anni, ma abbiamo continuato a fare ricerca, per verificare se ciò che Dale Carnegie aveva teorizzato sia valido tutt’ora. Le ricerche ci hanno confermato che siamo sempre sulla strada giusta e ci hanno dato degli spunti per aggiungere e attualizzare ciò che facciamo con passione ogni giorno.

Secondo Lei perchè molte persone si accontentano di non crescere, mentre altri mirano al successo?

Ci sono diversi aspetti che possono incidere. Oltre certamente a una parte caratteriale, come ben sappiamo l’ambiente in cui cresciamo è condizionante. Crescere, migliorare, sviluppare nuove abilità richiede impegno, sacrificio e mettersi costantemente in discussione. Ogni volta che ci chiediamo perché non abbiamo successo nella nostra vita professionale o personale, ritengo fondamentale farci 3 domande chiave: la prima è “cosa voglio?”, la seconda è “quanto mi costa ottenere quello che voglio?” e la terza, decisiva, è “sono disposto a pagare il prezzo per ottenere quello che voglio?”. Personalmente mi pongo spesso queste 3 domande, che mi sono servite per fare un continuo fine tuning sui miei obiettivi, per eliminare gli alibi, per preparare il terreno per qualsiasi azione successiva ma soprattutto per capire se quello che voglio è ecologico, in equilibrio, col prezzo che sono disposto a pagare.

Cosa significa la parola “successo” per Lei? 

Personalmente ritengo che il successo sia la progressiva realizzazione di un valido ideale. A livello aziendale, sono totalmente d’accordo con il proverbio “If you want to go fast, go alone. If you want to far, go together”, perché 1 è un numero troppo piccolo per raggiungere grandi risultati. Il successo è sempre frutto del valore della squadra. L’obiettivo di un leader non dovrebbe solo essere quello di scegliere persone migliori di lui/lei, ma di creare altri leader.

La mente imprenditoriale di grande successo è un talento innato o un’abilità acquisita? Perché è rara?

Una delle più grandi capacità degli imprenditori di successo che ho incontrato è quella di credere in ciò che non vedono, unita a passione, resilienza, capacità relazionali, orientamento agli obiettivi, ottimismo e andare contro corrente.

Tutte abilità che con impegno e disciplina si possono allenare.

Trovare persone con una mente imprenditoriale di successo è meno raro che in passato, grazie a una maggiore consapevolezza e a un maggior numero di fonti di informazioni di cui disponiamo. Sicuramente tra molti aspetti, 2 fanno la differenza: il primo è avere una solida vision, uno scopo, quella cosa che, quando non vorresti proprio alzarti dal letto, appena ci pensi ti cambia il battito cardiaco, ti dà la spinta per impegnarti al 100%; il secondo è avere un metodo, una cassetta degli attrezzi, un set di strumenti che ti permettano di raggiungerla.


Genialità negli affari. Ecco l’atteggiamento e le caratteristiche che ti fanno spiccare il volo

 

di Giorgio Nadali

Non chiederti perché Leonardo era un genio. Chiediti cosa puoi fare tu di geniale. Quali sono le caratteristiche di una genialità nel business? Sono riproducibili nella nostra attività?

 

  1. Sono altamente adattabili.

Diversi utenti di Quora hanno notato che le persone intelligenti sono flessibili e in grado di prosperare in contesti diversi. Come  scrive Donna F Hammett , le persone intelligenti si adattano “mostrando ciò che può essere fatto indipendentemente dalle complicazioni o restrizioni imposte a loro”.

 

La recente ricerca psicologica  supporta questa idea. L’intelligenza dipende dalla possibilità di modificare i propri comportamenti al fine di far fronte in modo più efficace con il proprio ambiente o apportare modifiche all’ambiente in cui ci si trova.

 

  1. Capiscono quanto non sanno.

Le persone più intelligenti sono in grado di ammettere quando non hanno familiarità con un particolare concetto. Come  scrive Jim Winer , le persone intelligenti “non hanno paura di dire:” Non lo so “. Se non lo sanno, possono impararlo. ”

 

L’osservazione di Winer è supportata da uno  studio classico  di Justin Kruger e David Dunning, che ha scoperto che meno sei intelligente, più sopravvaluti le tue capacità cognitive.

 

In un esperimento, ad esempio, gli studenti che avevano ottenuto un punteggio nel quartile più basso in un test adattato dalla LSAT hanno sovrastimato il numero di domande che avevano ottenuto quasi il 50%. Nel frattempo, quelli che avevano segnato nel primo quartile sottostimavano leggermente il numero di domande che avevano ottenuto.

 

  1. Hanno una curiosità insaziabile.

A quanto riferito, Albert Einstein ha dichiarato: “Non ho talenti speciali, sono solo appassionatamente curioso”.

 

O,  come dice Keyzurbur Alas , “le persone intelligenti si lasciano affascinare da cose che gli altri danno per scontate”.

 

Una ricerca pubblicata nel 2016  suggerisce che esiste un legame tra l’intelligenza dell’infanzia e l’apertura all’esperienza – che comprende la curiosità intellettuale – nell’età adulta.

 

Gli scienziati hanno seguito migliaia di persone nate nel Regno Unito per 50 anni e hanno appreso che gli undicenni che avevano ottenuto punteggi più alti con un test del QI si sono rivelati più aperti all’esperienza a 50 anni.

 

  1. Sono di mentalità aperta.

Le persone intelligenti non si chiudono a nuove idee o opportunità. Hammett scrive  che le persone intelligenti sono “disposte ad accettare e considerare altri punti di vista con valore e ampiezza mentale”, e che sono “aperti a soluzioni alternative”.

 

Gli psicologi dicono  che le persone dalla mentalità aperta – quelle che cercano punti di vista alternativi e valutano equamente le prove – tendono a ottenere punteggi più alti nel SAT e nei test di intelligenza.

 

Allo stesso tempo, le persone intelligenti sono attente a quali idee e prospettive adottano.

 

“Una mente intelligente ha una forte avversione per accettare le cose sul valore nominale e quindi rifiuta la convinzione finché non viene presentata con ampie prove”,  dice Alas .

 

  1. A loro piace la propria compagnia.

Richard He sottolinea  che le persone altamente intelligenti tendono ad essere “molto individualiste”.

 

È interessante notare che la  recente ricerca suggerisce che le  persone più intelligenti tendono a ottenere meno soddisfazione rispetto alla maggior parte delle persone dalla socializzazione con gli amici.

 

  1. Hanno un alto autocontrollo.

Zoher Ali scrive che  le persone intelligenti sono in grado di superare l’impulsività “pianificando, chiarendo obiettivi, esplorando strategie alternative e considerando le conseguenze prima che inizino”.

 

Gli scienziati hanno trovato un legame tra autocontrollo e intelligenza. In uno  studio del 2009 , i partecipanti dovevano scegliere tra due premi finanziari: un pagamento più piccolo immediatamente o un pagamento più grande in un secondo momento.

 

I risultati hanno mostrato che i partecipanti che hanno scelto il pagamento più ampio in un secondo momento, vale a dire quelli che avevano più autocontrollo, in genere hanno ottenuto punteggi più alti nei test di intelligenza.

 

I ricercatori dietro a questo studio dicono che una zona del cervello – la corteccia prefrontale anteriore – potrebbe svolgere un ruolo nell’aiutare le persone a risolvere problemi difficili e dimostrare autocontrollo mentre si lavora verso gli obiettivi.

 

  1. Sono davvero divertenti.

Advita Bihani sottolinea che  le persone altamente intelligenti tendono ad avere un grande senso dell’umorismo.

 

Gli scienziati sono d’accordo . Uno studio ha trovato persone che hanno scritto didascalie di fumetti più divertenti con punteggi più alti su misure di intelligenza verbale. Un altro studio ha rilevato che i comici professionisti hanno ottenuto punteggi superiori alla media su misure di intelligenza verbale.

 

  1. Sono sensibili alle esperienze degli altri.

Le persone intelligenti possono “sentire quasi ciò che pensano o sentono le persone”, dice He .

 

Alcuni psicologi sostengono che l’empatia, essendo in sintonia con i bisogni e i sentimenti degli altri e agendo in modo sensibile a tali bisogni, è una componente fondamentale  dell’intelligenza emotiva . Le persone emotivamente intelligenti sono in genere molto interessate a parlare con nuove persone e ad apprendere di più su di loro.

 

 

GUIDA . I Geni hanno un forte desiderio di lavorare duramente e a lungo. Sono disposti a dare tutto ciò che hanno a un progetto. Sviluppa la tua guida concentrandoti sul tuo successo futuro e continua.

CORAGGIO . Ci vuole coraggio per fare cose che gli altri considerano impossibili. Smetti di preoccuparti di cosa penserà la gente se sei diverso.

DEVOZIONE AGLI OBIETTIVI . I Geni sanno quello che vogliono e vanno dopo. Ottieni il controllo della tua vita e del tuo programma. Hai qualcosa di specifico da realizzare ogni giorno.

CONOSCENZA . I Geni accumulano continuamente informazioni. Non andare mai a dormire la notte senza aver imparato almeno una cosa nuova ogni giorno. Leggere. E chiedi alle persone che lo sanno.

ONESTÀ . I Geni sono franchi, schietti e onesti. Assumersi la responsabilità per cose che vanno male. Siate disposti ad ammettere, ‘ho preso in giro’, e imparate dai vostri errori.

OTTIMISMO . I Geniuses non dubitano mai che ci riusciranno. Concentra deliberatamente la tua mente su qualcosa di buono in arrivo.

CAPACITÀ DI GIUDICE . Cerca di capire i fatti di una situazione prima di giudicare. Valutare le cose su una base aperta, spregiudicata ed essere disposti a cambiare idea.

ENTUSIASMO . I Geni sono così entusiasti di ciò che stanno facendo, incoraggia gli altri a collaborare con loro. Credo davvero che le cose andranno bene. Non trattenere.

VOLONTÀ DI PRENDERE LE CHANCE . Supera la tua paura di fallire. Non avrai paura di rischiare una volta che ti rendi conto che puoi imparare dai tuoi errori.

ENERGIA DINAMICA . Non sederti sul tuo culo aspettando che succeda qualcosa di bello. Sii determinato a farlo accadere.

ENTERPRISE . I Geni sono cercatori di opportunità. Essere disposti ad accettare posti di lavoro che gli altri non toccheranno. Non aver mai paura di provare l’ignoto.

PERSUASIONE . I Geni sanno come motivare le persone ad aiutarle ad andare avanti. Troverai facile essere persuasivi se credi in quello che stai facendo.

OUTGOINGNESS . Ho trovato geni capaci di fare amicizia facilmente e di essere facili con i loro amici. Sii un ‘booster’ non qualcuno che mette gli altri giù. Questo atteggiamento ti conquisterà molti amici preziosi.

CAPACITÀ DI COMUNICARE . I Geni sono in grado di trasmettere efficacemente le loro idee agli altri. Sfrutta ogni opportunità per spiegare le tue idee agli altri.

PAZIENZA . Sii paziente con gli altri il più delle volte, ma sii sempre impaziente di te stesso. Aspettatevi molto più di te rispetto ad altri.

PERCEZIONE . I geni Genius hanno i loro radar mentali che lavorano a tempo pieno. Pensa più ai bisogni e ai desideri degli altri che a te stesso.

PERFEZIONISMO . I Geniuses non possono tollerare la mediocrità, in particolare in se stessi. Non essere mai soddisfatto facilmente di te stesso. Cerca sempre di fare meglio.

SENSO DELL’UMORE . Sii disposto a ridere a tue spese. Non offenderti quando lo scherzo è su di te.

VERSATILITÀ . Più cose imparerai a realizzare, maggiore sarà la fiducia che svilupperai. Non rifuggire da nuovi sforzi.

ADATTABILITÀ . Essere flessibili ti consente di adattarti facilmente alle mutevoli circostanze. Resisti a fare le cose allo stesso modo. Sii disposto a considerare nuove opzioni.

CURIOSITÀ . Una mente curiosa e curiosa ti aiuterà a cercare nuove informazioni. Non aver paura di ammettere di non sapere tutto. Fai sempre domande su cose che non capisci.

INDIVIDUALISMO . Fai le cose nel modo in cui pensi che dovrebbero essere fatte, senza temere la disapprovazione di qualcuno.

IDEALISMO . Tieni i piedi per terra – ma hai la testa tra le nuvole. Sforzati di ottenere grandi cose, non solo per te stesso, ma per il bene dell’umanità.

IMMAGINAZIONE . I Geni sanno come pensare in nuove combinazioni, vedere le cose da una prospettiva diversa, rispetto a chiunque altro. Svuota il tuo ambiente mentale per sviluppare questo tipo di immaginazione. Concediti del tempo ogni giorno per sognare ad occhi aperti, per fantasticare, per addentrarti in una vita interiore da sogno come hai fatto da bambino.


I 10 passi essenziali per la top performance nel business

di Giorgio Nadali *

 

Virgilio diceva: “Possunt, quia posse videntur” (possono perché credono di potere). È tutto un fatto di mentalità. Cosa succede nella mente di persone di grande successo? Se vuoi rimanere concentrato e persistente di fronte alle sfide, prova ad adottare alcune di questi passi utili. Il successo arriva in molte forme diverse, e tutti noi abbiamo le nostre idee su come si presenti. Gli studi dimostrano tuttavia che le persone con top performance hanno una visione simile della vita. Soprattutto conta il non accontentarsi della propria situazione, e credere fermamente in uno sviluppo continuo, perché il successo non è un nostro diritto, ma è il sacro dovere che abbiamo verso la nostra dignità. Essenziale è crederci. Fondamentale è lavorarci ogni giorno (e spesso anche la notte).

 

 

1) Obiettivo. Conta più del potere. Le persone possono assumere posizioni manageriali se il loro obiettivo principale è l’autorità, ma le persone che desiderano ardentemente il successo tendono ad essere coloro che si sentono meglio con se stesse quando raggiungono qualcosa di importante. L’autorità può essere necessaria per raggiungere alcuni obiettivi, ma è sempre un mezzo, non un fine in sé. L’obiettivo è sentire di aver fatto qualcosa che è importante per i valori in cui credi.

 

2) Responsabilità. Le persone di successo tendono ad avere molto autocontrollo e credono che i loro sforzi siano ciò che faccia la differenza. L’obiettivo è fare ciò che deve essere fatto e non aspettare che gli altri ci incoraggino o ci indichino la strada giusta. Assumersi la responsabilità significa anche sapere quando chiedere aiuto.

 

3) Opportunità. Quando arriva una sfida, i top performer sono più entusiasti della possibilità che offre, invece di preoccuparsi di ciò che potrebbe accadere se qualcosa dovesse andare storto. Sanno che niente che valga la pena di avere è facile. Quindi la difficoltà è solo un segno che il progetto è importante. L’uomo comune cerca la sicurezza. L’uomo fuori dal comune cerca l’opportunità.

 

4) Fiducia. La convinzione di vincere è ciò che rende vincenti. Non pensare “se”, ma “quando”. Vediti già vincente. Non dire “vorrei”, ma “voglio”. E metti a tacere tutte le convinzioni limitanti che ti frenano dall’azione. “Non so”, “non conosco”, “ormai”, “abbiamo sempre fatto così” …

 

5) Studio costante. L’abilità con cui sei nato può stabilire la base per un potenziale successo, ma senza pratica il talento naturale non si svilupperà, proprio come un muscolo che non viene usato. Mentre possiamo fare ben poco sul tipo di talento con cui siamo nati, c’è molto che possiamo scegliere di fare per fare fruttare questo talento. Anche le persone di talento devono lavorare per continuare a sviluppare le loro abilità, quindi è più produttivo concentrarsi su ciò che si intende fare e imparare, piuttosto che preoccuparsi se si è naturalmente “bravi” a farlo.

 

6) Determinazione. Le persone che eccellono in quello che fanno vedono il lavoro duro come ammirevole e le persone determinate come interessanti. Si sentono bene con se stesse per vivere i loro valori e sono disposte a lavorare duramente nel tempo.

 

7) Network. Le persone di successo conoscono il valore dello scambio di idee con gli altri attraverso il networking. Conoscono anche il valore della collaborazione e del lavoro di squadra. Conoscono l’importanza di circondarsi di altre persone di successo e ne prendono esempio, piuttosto che invidiarle. Dietro ai risultati brillanti altrui non si vedono il sacrificio, la delusione, la pazienza e le notti insonni che sono costati.

 

8) Cambiamento. La pratica non ci migliora se pratichiamo sempre le stesse cose. Ciò che funziona è “pratica deliberata” – cioè puntare costantemente a un livello leggermente più alto della nostra zona di comfort. Alza l’asticella!

 

9) Azione. È importante organizzare, pianificare e stabilire priorità, ma senza azione, un piano non è altro che potenziale. Le persone di successo agiscono rapidamente e spesso. Inoltre iniziano anche prima che si sentano pronte. Mentre altri escogitano motivi per non agire, le persone di successo fanno il primo importante passo. Non credono nella fortuna. Se la creano.

 

10) Mentalità. Una ragione ci sarà se l’88% dei ricchi legge almeno mezz’ora al giorno per imparare o per ragioni di carriera, contro il 2% dei poveri. L’84% dei ricchi crede che siano le buone abitudini a creare la fortuna, contro il 4% dei poveri. L’80% dei ricchi è concentrato nel raggiungimento di un qualche obiettivo. Solo il 12 % dei poveri fa lo stesso. L’86% dei ricchi crede nel miglioramento continuo, contro il 5 % dei poveri. L’86% dei ricchi ama leggere, contro il 5% dei poveri. Il 67% dei ricchi scrive i propri obiettivi contro il 17% dei poveri. Il successo e la ricchezza sono prima di tutto delle mentalità. La mentalità si può cambiare e per avere successo, si deve.

 

 

 

* Giornalista e docente di “Comunicazione e Successo” c/o Università UniTre, Milano. Autore di 13 libri pubblicati con 7 Editori. 2 libri presenti c/o Università di Harvard, USA. Performance Executive Coach. www.giorgionadali.com 

Ha pubblicato recentemente “Buoni & Vincenti. Etica e spiritualità del successo e del denaro, Edizioni Segno, Udine, 2017 e “Chi non si accontenta gode. Accontentarsi della mediocrità è un “crimine”. Scopri le tue capacità per avere ed essere di più”, Lampi di Stampa, Milano, 2018